Uomo avvisato … mezzo infangato.
 
 
 
Uomo avvisato … mezzo infangato.
Che i dipendenti comunali abbiano degli obblighi contrattuali e che ogni violazione a tali obblighi sia una violazione anche penale lo dice l’ordinamento giuridico Italiano.
Che a ricordarlo agli stessi dipendenti sia un superiore gerarchico è doveroso e che ad auspicarlo siano gli amministratori  è opportuno.
Ma se un sindaco espone sulla stampa i moniti che dovrebbero essere diretti e riservati agli ambiti lavorativi interni il fatto suscita quanto meno delle domande.
Al lettore infatti tutto ciò non passa inosservato, anzi è portato, giustamente, a domandarsi se questo non sia una velata accusa di sospette infrazioni.
Impegno per il Bene Comune si chiede a quale fine questa amministrazione tenda quando getta  sospetti pubblici sull’operato dei propri dipendenti, come in questo caso, ovvero nel recente passato parlando di “stipendificio”, o addirittura lancia accuse dirette come quando ha additato nei dirigenti la causa delle questioni più spinose che nel recente periodo hanno interessato il nostro Comune ( il caso “Borghi autentici d’Italia” e il caso “Vendita aree verdi Amolaretta”) e ancora quando ha deciso di consegnare al giudizio dell’opinione pubblica la decisione di “sospendere” le indennità di risultato fino a verifica che non sussistano aspetti pregiudizievoli nelle azioni condotte dai dirigenti nel corso del 2014 (si trattava delle problematiche relative al credito vantato da Adria Nuoto per la gestione della piscina comunale al rapporto con la ditta Beghelli per l’iniziativa adottata dall’ex assessore della Lega Nord Fabio Panetto, ed ai noti rapporti con l’associazione BAI) che di fatto ANCI e ARAN hanno consentito di risolvere rilevando l’infondatezza della decisione.
Poiché la documentazione tutta sembra mostrare come le scelte dell’amministrazione siano invece il punto di partenza e di arrivo dei percorsi contestati  questa azione ci appare infatti  solo la solita logora e stinta modalità di distrarre ed orientare l’opinione cittadina con il vecchio adagio del “dipendente pubblico fannullone ed incompetente”.
In realtà quegli stessi dirigenti e dipendenti sono gli stessi che lavorano quotidianamente dietro le quinte per realizzare tutte le iniziative, le opere e i servizi di cui Sindaco e Assessori amano sfoggiarsi sulla stampa senza mai menzionarne l’operato.
Ricordiamo infatti al signor Sindaco e alla sua coalizione di governo che la conduzione della città passa necessariamente attraverso le azioni che Giunta e Consiglio sono chiamati a fare: affidare gli incarichi ai dirigenti, i budget di bilancio ai settori e la responsabilità dei procedimenti amministrativi ai dipendenti e che queste azioni sono basate su rapporti fiduciari che l’approvazione dei rispettivi atti dichiarano (fino ad ora) esserci. E ricordiamo che in caso vi siano delle ragioni fondate di sfiducia esistono i percorsi giuridici per agire, solo ad esito positivo dei quali l’Amministrazione è legittimata ad informare l’opinione pubblica.
Nel frattempo dovrebbero trovare spazio, accanto ai propri, anche i meriti dei dipendenti.
Marco Tosato, Vice presidente Comitato Impegno per il Bene Comune.