L’attuale sindaco si ostina a raccontare favole sulla  questione del Parco Amolaretta, ma a questo tipo di favole non credono neanche i bambini, specie quei bambini a cui la sua amministrazione voleva togliere 2.500 mq. di verde pubblico nel centro del quartiere. 
E’ offensivo per l’intelligenza dei cittadini sostenere, come fa Barbujani, di aver salvato il Parco dopo averlo messo all’asta.
La verità è che la sua giunta  era totalmente convinta di doverlo vendere perché non solo non ha annullato le aste, ma ha anche cercato fino all’ultimo di non far ritornare l’area alla sua originaria destinazione pubblica.
Solo la pressione esercitata dalle quasi 1000 firme raccolte e dal movimento di opinione, che i residenti e Impegno per il Bene Comune hanno saputo suscitare con l’aiuto di Acli Carbonara e Legambiente, ha potuto evitare il peggio.
I consiglieri comunali di Bobo hanno fatto marcia indietro su tutti i fronti solo dopo che Simone Donà in rappresentanza dei cittadini ha potuto parlare in Consiglio Comunale manifestando il disappunto del quartiere in una seduta che rimarrà  nella storia del Consiglio Comunale adriese come esempio alto di partecipazione civica.
L’unica cosa che avrebbe dovuto dire il sindaco è “scusate, abbiamo sbagliato”.
E invece no, perché Bobo,  per scopi elettorali,  manipola la realtà per cercare di trasformare l’errore in merito. 
E’ come se chi,  avendo  provocato un incendio boschivo,  venisse scoperto,  ed  essendo costretto a spegnerlo, avesse la sfrontatezza di definirsi poi difensore della natura;  se avesse voluto veramente difendere la natura non avrebbe appiccato l’incendio. 
Se Bobo avesse voluto veramente  difendere il parco non avrebbe cercato di venderlo.
Questo i cittadini l’hanno capito molto bene e, ben che vada, sorridono all’adattamento moderno di una famosa favola: quella di Pinocchio.

Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune
Lista Civica Siamo Adria