Per l’ennesima volta, i fatti smentiscono tristemente i roboanti proclami di Barbujani. Anche per il teatro si può ormai parlare apertamente di “flop”, visto l’esito della stagione teatrale, anzi della “Stagione Teatrale di Comunità”, come era stata definita nella Delibera di Giunta Comunale.
Il Sindaco aveva alimentato grandi aspettative e, dopo aver inspiegabilmente saltato un intero anno di programmazione teatrale, ignorando il rischio di disaffezione degli abbonati segnalato da IBC, si era lanciato in previsioni altisonanti. Ora, di fronte a risultati deludenti, la Giunta minimizza, rimuove il problema e scarica la colpa sulla presenza di altri eventi in città e nei teatri vicini. Noi, però, non dimentichiamo le lezioni della Bellettato, che accusava la precedente amministrazione di incapacità organizzative e scelte discutibili.
Le promesse del Sindaco e della Bellettato di un teatro gremito e di un ritorno in massa degli spettatori che, a loro dire, si erano allontanati solo per il cambio di gestione della programmazione, si sono rivelate un’illusione. Il risultato dell’affidamento ad Arteven? Zero incassi per il Comune a fronte di una spesa di 119.048,00 euro tra costi di servizio e gestione delle aperture.
E per fortuna che, grazie all’intervento di IBC, non si è concretizzato il compenso illegittimo previsto per la prof.ssa Bellettato, incaricata per l’elaborazione del cartellone teatrale, con la motivazione di essere una “profonda conoscitrice” del territorio polesano e del Teatro comunale.
Ma il vero fallimento è la risposta del pubblico, che ha chiaramente bocciato la gestione Bobo del teatro comunale. L’immagine delle poltroncine vuote dell’ultimo spettacolo è l’emblema di una stagione teatrale gestita male, con pochi abbonati e pochissimi biglietti venduti. Oltre alla stagione teatrale, è mancata anche una strategia per valorizzare il teatro attraverso altri eventi.
Sono lontani i tempi di spettacoli memorabili come Baglioni, Noah, Albano, Antonella Ruggiero, Il Lago dei Cigni del Balletto di San Pietroburgo e dei sold out di Pennacchi, Marco e Pippo, Pintus, che avevano portato ad Adria spettatori anche da fuori, generando indotto per la città.
La decadenza di Adria prosegue e si manifesta anche sul palco, sotto i colpi di un’amministrazione che sta affossando il teatro e con esso la vitalità culturale ed economica della città.
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