Impegno per il Bene Comune, soddisfatto che anche il Movimento 5 Stelle voglia intervenire e unirsi finalmente nella discussione annosa del rispetto della legge 328/2000, invita il loro candidato sindaco adriese Cristina Caniato ad approfondire meglio la materia (come sta facendo ad esempio al nostro fianco Patrizia Bartelle da molti mesi) per essere davvero utili ai cittadini senza incappare in equivoci e errate interpretazioni che rischiano di rendere demagogia quella che invece è tutela dei diritti. 
Il candidato sindaco grillino scambia quello che è l’inserimento, nell’ISEE di colui che vuole entrare in una casa di riposo, dei redditi e dei patrimoni di tutti i figli (detta “quota aggiuntiva” e prevista dalla legge sul nuovo ISEE) per quella che è la richiesta ai figli stessi di contribuire al pagamento delle rette del genitore non autosufficiente con più di 65 anni e ISEE basso (detta “integrazione rette” ed illegittima perché la legge 328/2000 prevede che in questo caso sia il Comune a pagare la differenza tra reddito dell’ospite e importo della retta). 
Anche se con enorme ritardo, il Comune di Adria si è adeguato nel 2010 con delibera di Giunta n.25 e riconosce il proprio obbligo di pagare questa differenza. I 21 dicembre scorso il Consiglio Comunale adegua il Regolamento di applicazione Isee alla nuova legge, prevedendo che nel calcolo ISEE si debbano considerare anche i redditi e i patrimoni di tutti i figli. 
I figli non conviventi partecipano al calcolo dell’ISEE, ma non partecipano al pagamento della differenza delle rette. 
Sono due cose diverse. E’ semplice e molto chiaro. Delibera non smentisce delibera, la Giunta non smentisce se stessa. 
La Caniato cade in un equivoco banale. 
Ci dispiace per dover intervenire ancora una volta a fare chiarezza non solo per la tutela dei diritti dei cittadini ma anche dalla confusione di chi vorrebbe difenderli su presupposti errati. 
Ci sono infatti altre strade per garantire i diritti di ospiti, familiari e cittadini, salvaguardando la correttezza delle spese a carico del bilancio comunale. Una di queste è che il Comune si schieri a fianco degli ospiti e dei loro familiari per pretendere dalla Regione che le rette dovute per l’ospitalità di persone con bisogni totalmente sanitari (come i malati di Alzheimer o in stato vegetativo,  ad es) siano invece pagate interamente, come dovrebbero, dal Sistema Sanitario anziché lasciare che le rette siano chieste agli ospiti stessi o pagarne addirittura la differenza con bilancio comunale. 
Elisa Corniani 
Impegno per il Bene Comune