In merito al Consiglio Comunale di Mercoledì 11 Gennaio 2017 noi di Impegno per il Bene Comune e SiAmo Adria riteniamo opportuno e doveroso ribadire con fermezza la nostra contrarietà al Sindaco, alla giunta, e al modo di operare che ha contraddistinto l’amministrazione di Adria sin dall’insediamento.

La bocciatura del DUP (documento unico programmatico) non è solo frutto di una questione politica in seno alla maggioranza, ma è anche la presa d’atto di una delle criticità che maggiormente abbiamo denunciato in questi mesi di lavoro: la totale incapacità di ascoltare le proposte della minoranza, di accettare un terreno comune di confronto sui temi reali e più sensibili per la cittadinanza.

Non ci stupiscono quindi le dichiarazioni dell’esponente della maggioranza Avv. Cantarutti, sulla mancata discussione del DUP (documento unico programmatico) all’interno della stessa maggioranza: è una pratica usuale per questa amministrazione calare dall’alto i provvedimenti che al Consiglio Comunale è richiesto solamente di approvare. 
Prova ne siano i più di 50 emendamenti alle linee programmatiche e strategiche di mandato che abbiamo presentato al Consiglio del 4 Gennaio 2017 per voce del nostro rappresentante Omar Barbierato, in cui abbiamo coinvolto direttamente i cittadini: tutti respinti dalla maggioranza senza una avere il tempo di una riflessione serena, tranne due. 
Non riconosciamo, come ha sapientemente dichiarato il nostro consigliere Barbierato in Consiglio, nessuna credibilità sulla possibile apertura alle minoranze da parte della giunta o del primo cittadino: prima i fatti e poi le promesse.
Non passano però inosservate al nostro giudizio le parole del dimissionario Consigliere Busson, suonate come una confessione, l’ammissione che sin qui l’amministrazione non ha potuto discutere sul comune e i provvedimenti da attuare per complicazioni squisitamente politiche interne alla loro coalizione.
Quanto asserito mette a nudo, oltre alle evidenti fratture del centrodestra, una mancanza esemplare di consapevolezza dei problemi reali, delle esigenze e delle richieste dei cittadini, che aspettano che qualcosa si muova ormai già da Luglio, mese dell’insediamento del Consiglio Comunale.
La prospettiva futura di nuovi rimpasti e accordi politici non può che creare ulteriore turbamento a chi, come noi, auspica che al più breve si possa tornare a discutere di provvedimenti da attuare.
Il tutto assume una composizione ancora più nitida se si pensa che il voto sul DUP sarebbe dovuto avvenire già nella seduta del 23 Dicembre 2016, non valida per mancanza del numero legale, e nelle ulteriori convocazioni del 4 e 10 (anche in questo caso andata deserta) Gennaio 2017. 
Inoltre sindaco e giunta fino all’ultimo hanno cercato di evitare la frattura che si è palesata con il voto, e in questo è stata determinante la nostra richiesta di non posticipare ulteriormente la decisione, come proposto dal capogruppo del PD Spinello e sostenuto dal segretario comunale come via possibile, che era stata così a lungo rimandata.
Infine, vorremmo spendere poche righe sulle parole del sindaco precedenti al voto del DUP, un significativo sfogo dove garantiva la ricandidatura, in caso qualcuno della sua maggioranza avesse in animo di farlo cadere, “anche sotto un altro cappello”. 
Una domanda sorge spontanea: visti gli esiti ad aver tenuto per la terza volta in testa lo stesso cappello, Sindaco, e di fronte all’evidenza che il nostro non potrebbe che starle stretto (o largo, dipende dai punti di vista), non è che rischiamo di rivederla al più presto con un colbacco, o un rivoluzionario berretto col frontino girato a sinistra?
Michele Casellato
Impegno per il Bene Comune