I Comitati polesani – Altopolesano dei cittadini per il “San Luca”, Impegno per il Bene Comune, per l’art.32 sanità e sociale, per la salute del Delta – si appellano direttamente a Luca Zaia, Presidente della Regione del Veneto e consigliere firmatario del progetto di legge regionale che intende regolamentare per il futuro la trasformazione delle IPAB in aziende pubbliche o persone giuridiche di diritto privato di servizi alla persona.
I Comitati, infatti, ritengono che l’autorità istituzionale stessa del Presidente della Regione non possa essere raggirata da tentativi di eludere il percorso proposto per il rinnovamento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza che dal 2001 la Regione del Veneto attende di vedere riconosciuta dopo innumerevoli proposte mai approvate e polemiche e proteste per le soluzioni finora esistenti.
“Infatti, ora come ora l’unica alternativa alle IPAB, che sono destinate in ogni caso alla trasformazione” dichiara Omar Barbierato del Comitato per la salute del Delta “è solo ed unicamente la privatizzazione, mentre il Presidente Zaia ha inteso offrire ai cittadini con la nuova legge anche la possibilità di fruire dei servizi propri delle IPAB altresì attraverso aziende pubbliche che concorreranno al procedimento di programmazione e realizzazione del sistema integrato regionale e locale di servizi alla persona e al piano di zona.”
Appare, dunque, ai Comitati inspiegabile quale sia il disegno di taluni amministratori locali che con l’accelerazione sulle privatizzazioni delle Case di Riposo (IPAB) di fatto privano la collettività della duplice possibilità di scelta e si privano di una leva di governance preziosa in un momento storico in cui gli enti locali sembrano destinati a subire solo politiche calate dall’alto senza potersi difendere.
Pertanto, i Comitati polesani ritengono importantissima la difesa dei diritti delle comunità locali cui il loro lavoro fa riferimento anche portando all’attenzione del Presidente della Regione Luca Zaia di come le azioni di alcuni primi cittadini possano di fatto essere un’opposizione silenziosa e legittimata dalle norme attuali al progetto di integrazione dei servizi alla persona che egli stesso considera di poter affidare agli stessi amministratori locali proprio inserendolo nei piani di zona di diretta approvazione dei Sindaci attraverso le rispettive Conferenze.