La nostra sanità riceve un altro duro colpo e perde ancora servizi. 
Le recenti vicende legate al sovraffollamento degli ospedali ed alle misure insufficienti per far fronte a piccole emergenze stagionali, che hanno messo in crisi i pronto soccorso che per scarse risorse organizzative hanno dovuto accogliere i malati con mezzi di fortuna, ci fanno interrogare ancora e ancor più seriamente sulla recente sospensione dell’assegnazione dei tanto attesi posti letto che dovevano sopperire ai tagli degli anni scorsi, ratificata a fine dicembre con il collegato alla legge di bilancio regionale 2017. 
Nel 2013 il piano socio sanitario del Veneto aveva previsto un taglio di posti letto negli ospedali della nostra provincia pari a 211 unità, i quali avrebbero dovuto essere sostituiti, entro e non oltre il 2015, da 107 nuovi posti letto di struttura intermedie, denominati ospedali di comunità, che avrebbero potuto accogliere i malati una volta dimessi dai ricoveri prestati nella fase ‘acuta’ della malattia. 
Nell’ambito dell’ormai ex Ulss 19 i tagli ai posti letto ospedalieri sono stati 43 che si sarebbero dovuti sostituire con 38 posti di ospedale di comunità. 
Nel territorio di competenza dell’Ulss 18, a fronte di un taglio lineare pari a 168 posti letto per acuti avrebbero dovuto essere creati 69 posti letto in ospedali di comunità. 
Tutto questo entro il 2015 non è accaduto mentre gli stessi pazienti, spesso persone in condizione di non autosufficienza e quindi non accudibili a casa, vengono costretti alle dimissioni “forzate” dagli ospedali senza che vi sia continuità delle cure in regime di ricovero. 
I piani di zona approvati dalle rispettive conferenze dei sindaci afferenti alle due ex Ulss polesane avevano programmato l’attivazione degli stessi posti letto presso l’ospedale di Adria, Trecenta e al Policlinico di Rovigo, che, se fossero stati attivati entro il 2015 come abbiamo chiesto a gran voce, ora non sarebbero stati sospesi.
 
Ma ora cosa succederà ? 
La norma regionale approvata non solo sospende l’attivazione dei posti letto già approvati nel 2013 ma anche l’attivazione di nuovi posti e, quel che più sconcerta, trasferisce alla Giunta regionale l’autorità di approvazione futura della loro collocazione, prima di competenza dei direttori generali della USL. 
La politica, quindi, deciderà su chi potrà avere questi posti e chi no. Saranno sempre ad Adria, Trecenta e al Policlinico di Rovigo? 
E la fusione delle due Ulss 18 e 19 farà rimanere invariato il numero dei posti letto quando in futuro la Giunta regionale deciderà di riattivare l’assegnazione? 
E’ stato disatteso il piano socio sanitario per i posti letto già decisi, sono spostate le competenze dai tecnici alla politica, ed il collegato alla legge di bilancio mette mano di già alla legge di riordino delle Ulss derogando gli ambiti ed altre organizzazioni appena approvate e contiene già norme che anticipano la riforma delle Ipab non ancora discussa in aula. 
Cosa sta succedendo alla nostra sanità senza che se ne faccia parola? 
Cosa aspettano i Sindaci polesani per pretendere certezza e chiarezza sui servizi? 
Ne parleremo domenica 15 gennaio alle ore 10,00 ad Adria presso la Casa delle Associazioni (Via Dante Alighieri, n° 13) in un incontro pubblico dal titolo “Servizi Socio sanitari: stato dell’arte e scenari futuri”, al quale interverranno Elisa Corniani, valutatore per l’Accreditamento istituzionale in ambito sociale veneto, Cristiano Pavarin del Comitato per l’Articolo 32, sanità e sociale e Guglielmo Brusco, ex assessore provinciale alla sanità. Coordinerà Omar Barbierato, presidente del Comitato Impegno per il Bene Comune e consigliere comunale.”